sede dell’Università di Montecorvino nel Cinquecento e nel Seicento
Negli anni’60 del XVI secolo gli amministratori di Montecorvino si riunivano periodicamente nel refettorio del convento di Santa Maria della Pace per deliberare i vari atti necessari all’amministrazione dell’Università. La vendita di Montecorvino al Duca di Eboli, Niccolò Grimaldi, provocò un forte risentimento dei montecorvinesi per il Vicerè di Napoli e la convocazione di due “pubblici parlamenti” nel luglio e agosto 1572: “in refettorio di Santa Maria della Pace, davanti al Magn. Francesco de Luque, Regio Capitano di Montecorvino, il Magn. Ludovico Aitoro, sindaco generale, gli eletti di detta Università e numerosi cittadini dichiarano che sono sempre stati fedeli al Re di Spagna, di avere il privilegio di Regio Demanio e di volersi affidare al Magn. Palamedes Denza, Joe Ferdinando Ceraso, di Montecorvino e Joe Battista Mari di Napoli il compito di comparire nei vari tribunali del regno per riavere Il Regio Demanio”.
Dopo anni di battaglie legali, Montecorvino venne reintegrato nel 1591 nel Regio Demanio. Alcuni anni dopo, nel 1638, fu di nuovo venduta al Principe di Noja, Giulio Pignatelli, il quale donò il feudo al figlio d. Aniello. Il 28 maggio 1645, nel refettorio del Convento di Santa Maria della Pace, domibus Università (casa dell’Università), “il Magn. Orlando Longobardo, Commissario delegato dell’Ill.mo Domino Reggente Hectore Capocelatro, davanti al Sindaco, Capitan Antonio Denza e gli Eletti di Montecorvino, convocati, prelevati e forzosamente portati in detto refettorio, con porte sprangate e con l’ausilio di uomini armati e del notar Cafaro, legge la lettera della donazione del feudo di Montecorvino, prendendone il possesso in nome e per conto dell’Ecc.mo Sign. D. Aniello Pignatelli”.

 
Santa Maria della Pace