Nella Chiesa di Sant’Eustachio viene conservata gelosamente una Pala, qui sopra raffigurata,che gli esperti, a ben ragione, hanno definito un tesoro di arte e di storia. Essa è posta nella parete dell’abside, sopra il maestoso coro ligneo.

L’opera è costituita da una composizione centrale con intorno 16 formelle che rappresentano scene tratte dal Vangelo che realizzano i Misteri del Rosario. Cinque formelle presentano ogni mistero ( che sono tre : gaudiosi, dolorosi e gloriosi) per un totale di 15 formelle e l’ultima è dedicata a San Domenico, il grande e prestigioso diffusore della pratica del Rosario.

La nascita di questo capolavoro si deve ad un momento storico particolare da collocare dopo la vittoria sui turchi nella battaglia di Lepanto del 1571. Il Papa Pio V ed il Re Filippo II di Spagna (rappresentati nella formella a sinistra in basso, assieme alla figura di San Domenico ), dichiararono la Vergine del Rosario protettrice di quella vittoria ed il suddetto Papa ordinò una giornata di ringraziamento in onore di “ Nostra Signora della Vittoria” detta poi “ del Rosario “ per il 7 ottobre di ogni anno.

Impose, inoltre, che ogni Chiesa cristiana, rappresentasse quell’avvenimento con sacre immagini, sulle pareti o su tavola, in cui venissero rappresentati gli artefici della vittoria e la predetta Vergine del Rosario.

Gli esperti sono concordi nell’attribuire questa prestigiosa opera al grande artista fiammingo Dirk Hendrix Centen, un famoso pittore nato ad Amsterdam nel 1542, venuto in Italia, dapprima a Roma e poi a Napoli nel 1574, con il nome italianizzato di Teodoro D’Errico e particolarmente noto come “ il fiammingo “. Si specializzò nella realizzazione delle Pale della Madonna del Rosario e ,oltre la nostra, realizzò anche quelle nel napoletano di Saviano e Santa Maria a Vico.

Cfr = Geremia Paraggio – La Pala della Vergine del Rosario in S. Eustachio – Archeoclub d’Italia

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