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Padre Alfonso De Simone

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Al secolo De Simone Giuseppe, nato a Serino l’11 maggio 1927, ha indossato l’abito francescano il 14.10.1940 presso il Convento San Felice di Cava dei Tirreni ed è stato ordinato sacerdote il 28.2.1953.

Questo fraticello, umile figlio di San Francesco, aveva stabilito la sua residenza presso il Convento dei Cappuccini di Montecorvino Rovella nel 1969 e vi era immigrato una seconda volta il 17.10.1974.

Ha indirizzato la sua vita alla realizzazione della volontà del suo Padre Spirituale. Dotato di forte personalità e di una eccezionale carica interiore, era diventato una forza trainante per i credenti e non, per gli amici e per i fedeli, al fine di testimoniare le più belle pagine del Vangelo di Gesù Cristo.

Rettore per molti anni del locale Santuario della Madonna dell’Eterno, ne ha curato con enormi sacrifici personali ed economici, l’abbellimento con numerose realizzazioni:

  • La statua del Cristo accogliente

  • L’angelo sulla facciata laterale

  • La Statua sulla piazza di San Pio da Pietrelcina

  • La Campana

  • L’Organo

  • L’abbellimento della Grotta dell’Apparizione, resa più accogliente per la meditazione e la preghiera.

Solenni festeggiamenti a livello dell’intera cittadinanza, a testimonianza dell’enorme affetto tributatogli, furono effettuati in occasione del 50 ° anniversario del suo sacerdozio il 2 marzo 2003.

Il 16 giugno 2005, improvvisamente, volava santamente nelle braccia del Signore, in punta di piedi ed in religioso silenzio, lasciando un enorme vuoto tra tutti coloro che tanto lo avevano amato, stimato e sostenuto nelle avversità.

A grande richiesta di popolo e con il prezioso aiuto dell’amico Giovanni Visconti, presidente del centro studi “ Giovanni Cuomo”, la sua salma fu trasferita il 16 giugno 2006 presso il Santuario della Madonna dell’Eterno, ove fu sepolto all’inizio della navata sinistra della Chiesa, in quel luogo a lui così caro, al quale aveva dedicato tutte le sue energie, e lì riposa in attesa della Resurrezione.

La Civica Amministrazione, con delibera di Giunta Comunale n.123 del 12.6.2008, raccogliendo il plebiscitario desiderio della cittadinanza, in data 10 maggio 2009, ha intitolato, con una solenne cerimonia e con l’intervento di numerose autorità, il piazzale antistante al Santuario alla memoria del “ compianto Padre Alfonso De Simone, a lungo Rettore dello stesso “.

NUNZIO DI RIENZO

CHIESA SAN LAZZARO interno

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chiesa san lazzaro

CHIESA SAN LAZZARO internochiesa san lazzaro

PALA DELLA VERGINE DEL ROSARIO – secolo XVI –

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Nella Chiesa di Sant’Eustachio viene conservata gelosamente una Pala, qui sopra raffigurata,che gli esperti, a ben ragione, hanno definito un tesoro di arte e di storia. Essa è posta nella parete dell’abside, sopra il maestoso coro ligneo.

L’opera è costituita da una composizione centrale con intorno 16 formelle che rappresentano scene tratte dal Vangelo che realizzano i Misteri del Rosario. Cinque formelle presentano ogni mistero ( che sono tre : gaudiosi, dolorosi e gloriosi) per un totale di 15 formelle e l’ultima è dedicata a San Domenico, il grande e prestigioso diffusore della pratica del Rosario.

La nascita di questo capolavoro si deve ad un momento storico particolare da collocare dopo la vittoria sui turchi nella battaglia di Lepanto del 1571. Il Papa Pio V ed il Re Filippo II di Spagna (rappresentati nella formella a sinistra in basso, assieme alla figura di San Domenico ), dichiararono la Vergine del Rosario protettrice di quella vittoria ed il suddetto Papa ordinò una giornata di ringraziamento in onore di “ Nostra Signora della Vittoria” detta poi “ del Rosario “ per il 7 ottobre di ogni anno.

Impose, inoltre, che ogni Chiesa cristiana, rappresentasse quell’avvenimento con sacre immagini, sulle pareti o su tavola, in cui venissero rappresentati gli artefici della vittoria e la predetta Vergine del Rosario.

Gli esperti sono concordi nell’attribuire questa prestigiosa opera al grande artista fiammingo Dirk Hendrix Centen, un famoso pittore nato ad Amsterdam nel 1542, venuto in Italia, dapprima a Roma e poi a Napoli nel 1574, con il nome italianizzato di Teodoro D’Errico e particolarmente noto come “ il fiammingo “. Si specializzò nella realizzazione delle Pale della Madonna del Rosario e ,oltre la nostra, realizzò anche quelle nel napoletano di Saviano e Santa Maria a Vico.

Cfr = Geremia Paraggio – La Pala della Vergine del Rosario in S. Eustachio – Archeoclub d’Italia

dove si trova?

METEO – Montecorvino Rovella

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Palazzo Maiorino

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La società montecorvinese, nel Settecento fu interessata da notevoli cambiamenti socio-economici che determinarono l’ascesa di un nuovo ceto borghese. Costituito da imprenditori agricoli, commercianti, notai, giuristi e medici, riuscì a cogliere la novità economica dell’abbandono parziale dello scarso profitto degli immobili agrari per i più redditizi profitti da capitale tanto da sconvolgere gli assetti preesistenti. Assistiamo così al superamento economico e politico da parte di alcune famiglie sul vecchio ceto dominante, costituito dalla antica nobiltà terriera. Uno di questi era il Magn. Donato Maiorino.
 
“2 agosto 1763 montecorvino e proprio avanti venerabile Convento Santa Maria Pacis
Costituiti personalmente in presenza Nostra li Signori D. Ludovico Sparano, D. Carmine Antonio Meo, D. Antonio Giudicemattei, D. Bartolomeo Del Vaglio, Geronimo Mingo, tutti di questo Stato di Montecorvino, i quali testificano, dichiarano e fanno fede, qualmente essi sanno benissimo, che il Sign. Donato Maiorino del casale di Rovella, di detto Stato, è persona civilissima, ed è privilegiata di Regio Giudice a Contratto, ed è pubblico mercadante fondachiero conforme era il fu Carmine Maiorino Seniore, fu suo padre, e tenea altri due fratelli, uno chiamato Antonio Maiorino anche privilegiato di Giudice a Contratto, e l’altro il Reverendo Sacerdote D. Matteo Maiorino, che fu Canonico della Insigne Collegiata di S. Pietro, e tenea una sorella chiamata Giovanna, la quale si maritò con il Signor Notar Silvestro Corrado, ed il sudetto Donato Maiorino si casò con la Signora Domenica Ippolito, sorella germana del dott. Fis. D. Pascale Ippolito, nel quale matrimonio si sono procreati due figli maschi, Sign. D. Carmine Privilegiato in medicina nel Collegio di Salerno, il quale è casato con la Sign. D. Rosa Denza, figlia del Sign. D: Cesare Denza, una delle famiglie nobili della Terra di Olevano, e l’altro D. Vincenzo che è stato indrezzato allo stato ecclesiastico, e che da cinque anni studia nella città di Salerno; e quattro figliole, una chiamata Sign. Rosa maritata co il Sign. Pascale Ricciardi, del casale della Penta, Stato di S. Severino, colla dote di duc. 600 in contanti, l’altra chiamata la Sign. Teresa, che sta in casa da nubile per volersi conservare ad cerital stato per sua spontanea volontà, l’altra chiamata Giovanna maritata col Sign. D. Diego Tasso, e l’altra chiamata Sign. Lucia maritata col fu Giovanni Ferraro. E tutti li sudetti della famiglia del Sign. Donato Maiorino vivono civilmente, e da galantuomini co servitù di creati e garzoni per essere benestante, e cossì attestano, testificano, dichiarano e fanno fede come di sopra.
 
Presenti: Magn. Notar Pietro Pozzuto, Regio Giudice a Contratto, e testi: Giovanni Stellaccio, Domenico Cerullo et Sabbato de Recco”.
A.S.S., notaio F. Punzi , B. 3374.

Cappella – Madonna delle Grazie – interno

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dove si trova...

Duomo San Pietro

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Grotta Madonna Dell’eterno

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