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Accampamento di Soldati – Montecorvino Rovella – 1917

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Accampamento di Soldati – Montecorvino Rovella – 1917

 

il punto esatto da dove è stata scattata la foto/cartolina

 

 

ARCIPRETI CHIESA DI S. PIETRO E PAOLO

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ARCIPRETI CHIESA DI S. PIETRO E PAOLO

 

Franchini Michelangelo nato il 21 marzo 1792 da Carlo Saverio e da Lucrezia Meo, nella frazione Votraci. Ordinato sacerdote il 23 settembre 1815, nel 1816 canonico della Chiesa di San Pietro. Rimase in tale funzione sino al 24 marzo 1832, quando fu nominato Vescovo di Nicotera e Tropea ove morì in concetto di santità il 24 maggio 1854, all’età di 62 anni.

 

 


 

 

 

Serfilippo Andrea – dal 28 giugno 1832 al 1 ottobre 1835

 

 

 

 


 

 

 

Curci Carmelo – dal 4 ottobre 1835 al 6 luglio 1864

 

 

 

 


 

 

 

 

Budetta Antonio nato nel 1802 da Agostino e Teresa Pico, canonico dal 9 luglio 1864 al 29 novembre 1874, data della sua morte, all’età di anni 72.

 

 

 

 


 

 

 

Curci Nicola da Michele e da Gentile Maria , canonico dal 3 dicembre 1874 all’11 giugno 1901, deceduto il 6 ottobre 1901 all’età di 85 anni.

 

 

 

 


 

 

 

Loia Vincenzo da Antonio e da Compagnone Angela , canonico dal 15 giugno 1901 al 2 maggio 1904, data della sua morte, in Via Duomo, all’età di 73 anni                                                                                          

 

 

 


                                                  

 

 

Milite Attilio da Domenico e da Maratea Raffaela nato a Montecorvino Rovella il 19.8.1878 e deceduto l’8.5.1952 – Arciprete dal 2 maggio 1904 sino alla data di morte

 

 

 


 

 

 

 

Lupo Mario da Raffaele e Villecco Carmela nato ad Acerno il 6.12.1916 , immigrato da Acerno il 21.1.1956 emigrato a Salerno nel 1961 –

Arciprete dal 1952 al febbraio 1960

 

 


 

 

  • Benincasa Lazzaro da Angelo e da Tarlo Italia nato a Eboli il 3.8.1931, immigrato da Eboli l’8.3.1960 ed emigrato a Eboli il 16.9.178 – Arciprete dal marzo 1960 a settembre 1978

 

 


 

  • Senatore Gerardo da Pasquale e da Cardamone Immacolata nato a Cava dei Tirreni il 20.11.1951, immigrato il 16.2.961, deceduto il 14.2.2009 –
  • Arciprete dal settembre 1978 sino al 14 febbraio 2009, data di morte

 

 

 


 

Coralluzzo Francesco da Sergio e da Laudisio Raffaela, nato a Salerno il 10 marzo 1974.

Ordinato sacerdote il 30 aprile 2000 nella Parrocchia di San Pietro Apostolo di Montecorvino Rovella settembre 2016

Arciprete dal febbraio 2009 sino a settembre 2016

 

 


 

 

Emmanuel Vivo   da Michele ed Eufemia Pontrandolfi nato a salerno il 31/05/1968

Ordinato sacerdote dal 5 Giugno 1993 

Arciprete dal settembre 2016 sino a 

 

 


 

 

 

La statua di S. Nicola di Bari di Nuvola

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La statua di S. Nicola di Bari di Nuvola

Nel casale di Nuvola perla festa liturgica di S. Nicola del 6 dicembre, tra l’altro c’è la produzione di dolci tradizionali quali taralli e pastitelle e altri leccornie. Questa tradizione ormai consolidata dagli anni ’90 del 1900 è stata utilissima per raccolta dei fondi per la ristrutturazione dell’edificio sacro.
 
Questa tradizione è documentata nei primi decenni del ‘700 quando in occasione della festa del Santo venivano confezionati dolci, un arco di fiori e fuochi d’artificio da parte dei fedeli.
Nel ricordo dei nostri avi nei primi decenni del ‘900 la statua attuale fu restaurato con parti di legno di quercia e la vecchia statua “a mezzo busto” ormai consunta dal tempo “purtroppo” fu bruciata. Di questo mezzo busto si ha notizia nei primi decenni del’700.
 
Nel 1731, poi, i filiani di Nuvola non contenti della statua fecero dipingere da Innocenzio, pittore la figura di S. Nicola davanti alla porta della chiesa.
A fine secolo, per iniziativa di don Filippo Del Vaglio (canonico capitolare di S. Pietro) e Don Sabatino Pizzuti ricco possidente di Nuvola venne fatta l’attuale statua di S. Nicola con il contributo dei fedeli di Nuvola e di Montecorvino.
 
A riguardo il Cann. Don Francesco Mancino dichiara :<< Ad futura memoria addì 9 dic. 1790 è entrata in chiesa la statua del Santo, che si è formata dalle oblazioni raccolte dal popolo, non solo del casale di Nuvola, ma la maggior parte da fedeli per questua raccolta per lochi e resta a comodo di tutto il popolo, e del reverendo Capitolo.
Francesco Can. Mancino con l’intervento del Rev. Can. Don Filippo del Vaglio raccoglitore delle limosine, e del sig. Don Sabato Pizzuti >>
 
Lazzaro Scarpiello e Alfredo D’Arminio
 

Edificio ex- Pretura

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L’edificio era in origine un palazzo signorile, il cui accesso era sito in via Iorio, dove è ancora possibile ammirare il Portale datato 1760.

 
Fu adibito a Casa Comunale nel primo ventennio del 1900 e, agli inizi degli anni ’30 dello stesso secolo, il podestà Meo diede incarico ad Enrico Corrado di attuare un piano di recupero dell’edificio. Il nuovo ingresso fu progettato sul nuovo corso Umberto I, che era diventata arteria viaria principale, con due imponenti scalinate che confluivano su un balcone sorretto, al centro, da quattro colonne.
 
Ancora oggi è possibile ammirare la simmetria delle facciate, in piena sintonia con l’architettura del tempo.
 
 

La chiesa di S. Luca

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La chiesa di S. Luca
Nella masseria della famiglia Meo vi è una piccola chiesetta settecentesca dedicata a S. Luca.
Una cappella dedicata al santo era già esistente nel 1216, quando è citata l’omonima località.
Nel 1308, il cappellano incaricato alla sua gestione era il presbitero Jacono Gofrridus, il quale riceve una congrua di tarì XV. Nel corso del Medioevo viene abbandonata per scarsità di beni e per negligenza dei proprietari. Difatti nel 1584 fra le chiese elencate da D. Camillo Aiutolo non è citata nessuna dedicata al Santo. Nel Settecento I ruderi dell’edificio sacro erano posti in una proprietà della chiesa di S. Pietro e precisamente nel luogo detto la Tribuna di S. Luca.
Nei primi decenni del XVIII secolo, D. Felicia Franchini e i figli D. Gregorio, D. Francesco, D. Antonio e D. Biase costruiscono nella loro masseria di S. Luca una cappella dedicata all’omonimo santo, dotandola di beni e del necessario al culto.
Nel 1732 il Visitatore arcivescovile trova la chiesa in buono stato e fornita di tutto l’occorrente alla celebrazione delle funzioni religiose.
Nel 1744, l’arciprete D. Antonio Di Giorgio dona alla “cappella di S. Luca un corpo stabile acciò che la medesima stesse sempre ben guarnita ed ornata di suppellettoli necessari alla celebrazione delle messe e abbia una rendita necessaria per potersi celebrare ogni anno quattro messe nel giorno del glorioso apostolo Luca e per potersi ancora far dire altre 16 messe in tutti giorni festivi dal 15 giugno al 15 agosto”.
Alla morte di Donna Felicia Franchino, nella divisione del patrimonio del 1756, la chiesetta viene assegnata al figlio D. Biase Di Giorgio.
Nel 1760 D. Gaetano Savino, Convisitatore, si reca nella cappella rurale di S. Luca Evangelista “di Jus Patronato del Magn. D. Biase Di Giorgio. Al suo interno trova l’altare con l’effige del medesimo Santo, dotato di vaso sacro, suppellettoli e altri parati. Ordina a D. Biase di provvedere di nuovi fiori e messale romano, pena la multa di duc. 10”.